Molti pazienti con problemi cardiaci hanno paura di fare sesso temendo di avere una ricaduta o addirittura morire. È possibile?

Le persone che soffrono di problemi cardiaci o hanno subito un infarto di solito migliorano le loro abitudini alimentari e di esercizio fisico per evitare una ricaduta, ma non è l’unica cosa che cambiano. Infatti, secondo gli esperti molti di loro, per paura di avere un problema a breve termine, smettono di svolgere attività fisiche intense come fare sesso. 

Non è raro che le persone con insufficienza cardiaca o altre malattie cardiache si preoccupino di fare sesso, soprattutto dopo un intervento chirurgico. Infatti, secondo i loro dati, più della metà delle persone con insufficienza cardiaca afferma di fare molto meno o nessun sesso a causa della salute del cuore e più di 3 persone su 10 segnalano problemi legati alle prestazioni sessuali.

Il divieto di sesso nelle persone con problemi cardiovascolari non dovrebbe esistere, anzi, dovrebbe essere raccomandato, sì, a condizione che la persona, almeno sia in grado di salire due rampe di scale e che la sua situazione clinica sia stabile.

L’American Heart Association spiega che i rapporti sessuali raramente provocano attacchi di cuore, ma raccomanda di non avere rapporti finché il medico non conferma che le condizioni cardiache sono stabili. Ad esempio, si viene considerati ad alto rischio di complicazioni durante l’attività sessuale se si ha un’insufficienza cardiaca di classe IV della New York Heart Association o se si ha subito un intervento chirurgico al cuore nelle ultime due settimane.

Per quanto riguarda i farmaci che assumono questi pazienti, è importante chiarire una serie di dubbi che possono sorgere in relazione al fatto che possano o meno influenzare i rapporti sessuali. Occorre sapere che i farmaci cardiovascolari sono raramente la causa della disfunzione erettile, quindi quelli che possono migliorare i sintomi e la sopravvivenza non dovrebbero mai essere sospesi a causa delle preoccupazioni sul potenziale impatto sulla funzione sessuale.

Oltre ai pazienti con precedenti problemi cardiaci, molte persone apparentemente sane si chiedono se sia possibile morire durante la pratica sessuale. Per gli esperti il rischio di morire per aver fatto sesso è minimo: il rischio di morte cardiaca improvvisa è maggiore con l’invecchiamento e il sesso regolare sembra essere associato a un minor rischio di morte. 

Lo indica uno studio internazionale condotto da ricercatori provenienti da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Italia e Austria, e recentemente pubblicato sul Journal of Sexual Medicine: dopo ulteriori analisi i ricercatori hanno scoperto che il sesso frequente era associato a una minore mortalità e che i tassi di mortalità per malattie cardiovascolari e decessi per cancro erano inferiori per coloro che avevano rapporti sessuali almeno 52 volte l’anno rispetto a chi ha avuto rapporti sessuali una volta all’anno o per niente. 

Così, un altro studio condotto in Germania sulle morti improvvise, mostra che la morte per coito è rara, coprendo solo lo 0,6% dei casi di questo tipo di morte. Secondo gli autori, sebbene l’attività sessuale possa innescare la comparsa di un infarto miocardico, il rischio relativo nelle 2 ore successive all’attività sessuale è molto basso. In effetti, l’attività sessuale ha probabilmente contribuito all’insorgenza dell’infarto miocardico nello 0,9% delle volte. In conclusione, secondo gli studi e le fonti consultate, fare sesso non aumenta le possibilità di morte per infarto ma, al contrario, aiuta ad avere una migliore qualità della vita e a proteggere sia uomini che donne.

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