Molti studi medici mettono in guardia sull’uso degli schermi nei bambini piccoli La mancanza di attenzione, poca pazienza e irritazione si vede già negli studenti delle elementari

La facilità con cui i dispositivi tecnologici si sono insinuati in casa non rivela l’impatto che il loro utilizzo ha non solo sugli adulti ma soprattutto sui bambini. Non è raro vedere bambini piccoli che si divertono con un tablet al ristorante, con le loro piccole dita, che non sanno ancora tenere una matita, scivolando sullo schermo. Li senti lamentarsi con i loro genitori in attesa del prossimo capitolo o della fase successiva del gioco. 

I dispositivi sono progettati per mantenere l’attenzione, sono divertenti e utili ai genitori per velocizzare i compiti dei figli. Senza nemmeno rendersene conto, i bambini si abituano alla routine della colazione, in macchina, sulla strada per andare a scuola e sulla via del ritorno, per rilassarsi. E a cena. E nel tempo prima di dormire.

L’allerta è grave. I bambini non dovrebbero essere esposti agli schermi prima dei due anni. Mai. Secondo l’OMS, la più grande istituzione sanitaria del mondo è urgente essere consapevoli e porre dei limiti perché da questo dipende lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini. Gli asili nido e le scuole materne accolgono bambini che già mostrano segni di essere “malati di tecnologia” e la pandemia ha aggravato la situazione: ritardi linguistici, disattenzione, frustrazione, irritabilità, difficoltà di relazione. 

I bambini piccoli sono come spugne, prima di altre esperienze devono prima esplorare e interagire con l’ambiente e con le persone. Bisogna accompagnare le famiglie a smantellare falsi miti come “è un nativo digitale” o, più comunemente, “lo metto in una scuola dove parlano inglese così che possa imparare”. L’unico studio approfondito che è stato condotto sull’impatto degli schermi è stato pubblicato nel 2019, in Canada, e ha dimostrato che più bambini di età compresa tra 2 e 3 anni sono stati esposti ai dispositivi, peggiore è stato il loro sviluppo da 3 a 5 anni in aree quali comunicazione, abilità motorie, risoluzione dei problemi e abilità sociali.

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