Sui social network si moltiplicano i video di minorenni che provano trucchi e prodotti cosmetici, mentre circolano i commenti di adulti stupiti (El Pais)


Non molto tempo fa, l’unica cosa che preoccupava alcuni adolescenti era trovare un documento d’identità con cui spacciarsi per adulti per entrare nei club nei fine settimana. Nel 2024 sono sulla buona strada per aver bisogno di questo stratagemma per acquistare creme: per ora la più grande catena di parafarmacie svedese, Apotek Hjärtat, ha vietato la vendita di prodotti antietà ai minori di 15 anni. I loro connazionali, i proprietari della marca di cosmetici Mantle Skin, hanno creato sul loro sito un modulo all’accesso in cui bisogna confermare di avere più di 18 anni.


In Spagna i membri della generazione alfa, quelli sotto i 14 anni, costituiscono una fascia di popolazione di circa 5,5 milioni. Sono quelli nati dopo il 2010, quando preveggentemente la parola dell’anno per l’American Dialect Society era ‘app’ e sul mercato arrivavano l’iPad o Instagram. La pandemia li ha colti in pieno svolgimento e traggono molta influenza dai loro genitori, gli esteti millenari. Si cominciano a delineare gusti che, pur essendo ancora condizionati dalla prima fase di sviluppo in cui si trovano, virano sempre più verso l’universo del bello. Questo interesse è sempre esistito, soprattutto tra gli adolescenti con mamme che si sono truccate e creme. Ora, il fatto che le ragazze sempre più giovani siano predisposte a questi problemi e consumino cosmetici e trucchi in tenera età ha a che fare con l’attuale accesso alle informazioni.


Le aziende non ignorano un nuovo segmento da sfruttare: il mercato dei cosmetici per bambini e neonati dovrebbe aumentare del 5,5% quest’anno e continuare a crescere nei prossimi cinque anni fino a raggiungere il 6,3% nel 2029. Barbara Sturm ha lanciato sei anni fa una linea per bambini ispirata alla figlia di otto anni. Negli ultimi anni lo hanno fatto anche Pai e Aurelia London. I cosmetici, preferiti dai bambini per i prezzi bassi, sono raddoppiati nell’ultimo anno. Drunk Elephant, altro successo tra i più giovani, chiarisce che molti dei suoi prodotti “sono pensati per tutti i tipi di pelle, comprese quelle di bambini e adolescenti”. Tra le loro referenze compaiono anche retinoli o esfolianti, ma lasciano ai genitori il compito di fungere da guida. La loro confezione incoraggia il gioco, così come le toppe e le maschere Starface. Ciò che non è una novità è il desiderio di invecchiare, ma ormai la società intera lo testimonia attraverso gli schermi che fanno da specchio. Sono inquietanti i video di bambini sotto i 10 anni che copiano i gesti della beauty routine di un trentenne. I ‘Sephora kids’, come sono conosciuti online i piccoli consumatori di cosmetici, non sono il problema, ma piuttosto il sintomo di un’epoca più che mai ossessionata dall’apparenza.