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L’alimento che ha accompagnato l’umanità per millenni è stato un pilastro nell’alimentazione umana. Tuttavia, nelle ultime decadi, il suo consumo è drasticamente diminuito (El Pais)


Nonostante le critiche che lo indicano come insalubre e contribuente all’obesità, gli esperti nutrizionali chiariscono che non tutti i pani sono uguali. La differenza sta nel tipo di pane: quelli preparati lentamente, con cereali integrali e lievito madre, sono più digeribili e il loro contenuto calorico è molto inferiore a quello percepito. Ángeles Carbajal, professore di Nutrizione presso l’Università Complutense di Madrid, combatte i miti che demonizzano il pane, evidenziando come i cambiamenti nella dieta abbiano favorito alimenti più processati e meno nutritivi. La percezione delle calorie del pane è esagerata e il vero problema risieda negli accompagnamenti più calorici consumati con esso. Dal canto suo, uno studio dell’Università di Las Palmas fa differenze tra il pane bianco, associato all’aumento di peso, e quello integrale, che sembra avere un impatto meno nocivo. Sebbene alcuni studi suggeriscano una correlazione tra consumo frequente di pane e problemi di obesità e diabete, questi non prendono in considerazione le varietà artigianali, che hanno un indice glicemico più basso grazie al loro lungo processo di fermentazione.


Nel campo della salute intestinale va sottolineata l’importanza di scegliere pani che favoriscano il microbioma, evitando quelli contenenti emulsionanti nocivi. Uno studio pilota su pazienti con colite ulcerosa ha dimostrato che i pani prodotti tradizionalmente possono avere effetti prebiotici benefici, a differenza di quelli prodotti con metodi moderni, che non offrono gli stessi vantaggi per la salute intestinale.


Il quadro attuale del pane nella dieta suggerisce la necessità di riconsiderare non solo il tipo di pane consumato, ma anche come si integra in un’alimentazione equilibrata e salutare. È chiaro che il pane, nelle sue forme più pure e meno lavorate, continua ad essere un alimento fondamentale e non il nemico dell’obesità come è stato dipinto nelle ultime decadi.