Questa tecnologia proveniente dalla California è la prima ad affrontare l’origine stessa della malattia (Paris Match)

L’acne è una malattia che colpisce circa 3,3 milioni di persone in Francia, tra cui un numero sempre maggiore di adulti (25% di donne), per i quali autostima e qualità della vita risultano essere severamente impattanti. Quindi, ogni nuovo trattamento medico è sempre portatore di grande speranza per questi pazienti. Soprattutto perché in questo campo le innovazioni sono rare. Il lancio di una nuova tecnologia laser, durante l’ultimo congresso dell’IMCAS (International Master Course on Aging Science) a Parigi, ha quindi suscitato grande interesse tra i medici. Tuttavia, l’uso dell’energia fotonica nel trattamento dell’acne non è una novità. È già da un decennio che essa viene utilizzata in aggiunta ai trattamenti farmacologici, a base di antibiotici o retinoidi per via orale e topica. Gli apparecchi (Nd-Yag, laser a colorante pulsato, laser frazionato, ecc.) agiscono sull’infiammazione o sulle cicatrici.

Tuttavia, fino ad ora, nessuna tecnologia aveva un’azione sulla ghiandola sebacea, che produce il sebo in eccesso all’origine della malattia. Il laser americano AviClear può farlo. Si basa su una lunghezza d’onda di 1726 nanometri, che viene assorbita in modo specifico dalla ghiandola sebacea, causandone l’atrofia. Tutti i tipi di pelle, indipendentemente dal loro fototipo e dal grado di gravità dell’acne, possono beneficiare del trattamento, che si basa su un protocollo di tre sedute distanziate di un mese. Dopo aver pulito il viso e protetto gli occhi, il medico passa la zona da trattare con il laser. Non è necessaria un’anestesia preventiva. Il dispositivo è dotato di un sistema di raffreddamento sofisticato che rende le sedute poco dolorose. La seduta dura circa trenta minuti, al termine dei quali il viso presenta lievi edemi e rossori, che scompaiono in 36 ore. È consigliato evitare l’esposizione al sole per tutta la durata del trattamento e per il mese successivo.

Uno studio controllato dalla rigorosissima Food and Drug Administration evidenzia una riduzione del numero di lesioni di almeno il 50% a sei mesi in 87% dei pazienti. Ma, uno a due anni dopo, il miglioramento continua ancora e raggiunge quasi il 90% di riduzione del numero di lesioni. È il primo laser capace di offrire risultati così duraturi. Quindi, è la fine dei farmaci? No, questi ultimi mantengono tutto il loro valore in prima istanza. Tuttavia, nessuno di essi, a parte l’isotretinoina per via orale, i cui effetti collaterali – rischio teratogeno, secchezza generale, dolori muscolari e problemi depressivi – sono noti, fornisce risultati così stabili nel tempo. Questo laser offre anche un’alternativa interessante per i giovani pazienti, che sono sempre meno inclini a prendere farmaci.

Il costo elevato delle sedute potrebbe tuttavia scoraggiarne alcuni, dato che si deve spendere 2.500 euro per tre sedute non coperte dalla sicurezza sociale. È un prezzo importante ma comunque inferiore a quello di un’epilazione laser di gambe, ascelle, bikini. Ma, come per quest’ultima, è probabile che siano necessarie delle sedute di manutenzione la cui frequenza è ancora sconosciuta.